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Situato a circa 15 chilometri dalla città dell'Aquila, Pizzoli – a 740 metri di altitudine - fa parte della comunità montana Amiternina. E’ il Comune più popolato del circondario con monte Marine, a 1463 metri - uno dei primi avamposti occidentali del Gran Sasso d’Italia, prima delle elevazioni maggiori dopo il passo delle Capannelle, a 1300 metri - che domina un territorio ricadente per circa metà nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone, di fatto, una delle porte di accesso nella sua sezione occidentale. E’ a breve distanza geografica dal confine occidentale con la regione Lazio, estendendosi, all'imbocco dell'alta valle dell'Aterno, tra il fiume Aterno ad ovest ed il Gran Sasso d'Italia ad est. Il centro abitato, che si sviluppa parallelamente al corso del fiume, è in gran parte circondato da l'Aquila; ad ovest, il confine è segnato dal Comune di Barete, mentre a nord dai territori comunali di Capitignano e Montereale. Il paesaggio ha una conformazione prevalentemente montana con monti aspri per lo più composti da pareti calcare dove alla vegetazione originaria, fatta di querceti e faggeti, si sono aggiunti rimboscamenti di pino nero. Lungo tutto il territorio vi sono molte zone panoramiche e di grande pregio paesaggistico. Poi il paesaggio degrada verso la pianura della conca aquilana (sud-est) e l'alveo del fiume Aterno che da Aringo va verso Popoli. Tra i luoghi d’interesse figurano, tra gli altri, il castello Dragonetti De Torres (costruzione seicentesca, progettata dall'architetto e scultore Pietro Larbitro, la cui edificazione vide la demolizione, da parte dei De Torres, di gran parte delle mura che circondavano la torre Medioevale); la Chiesa di Santo Stefano a Monte, la Chiesa della Madonna del Carmine, la Chiesa di San Lorenzo - in località Marruci – e la Chiesa Sant’ Antonio Abate. Partendo da Pizzoli – ove si possono trascorre piacevoli vacanze all'insegna della natura, dello sport e della cultura - si possono raggiungere facilmente ed in pochi minuti, interessanti luoghi turistici (la città dell’Aquila, in primis, ma anche le località sciistiche di Campo Felice e Campo Imperatore nonché il lago di Campotosto e la valle del Chiarino). Prodotto tipico d’eccellenza è il Pecorino di Pizzoli, formaggio di pecora dal gusto forte che viene ancora prodotto artigianalmente dai pastori. Il clima di Pizzoli vede gli inverni in genere piuttosto rigidi, soprattutto per via dell’inversione termica, mentre le estati sono miti (ma anche calde, specie a causa dei cambiamenti climatici in atto). Nella stagione invernale, le nevicate - che coprono tutta la fascia montana, per buona parte di essa, oltre i 1200/1300 metri circa - sono frequenti: un calo delle precipitazioni, tuttavia, è oramai un dato di fatto, con le correnti nord occidentali, il cosiddetto “Rodano”, che da parecchio tempo risultano “latitanti”. Pizzoli è altresì influenzata delle correnti da nord est, per via del vistoso varco situato tra i monti della Laga ed il Gran Sasso. Un esempio, a dimostrazione di ciò, è stata la grande nevicata del gennaio 2017 che cumulò oltre un metro di coltre bianca, (150 centimetri circa nella parte alta del Paese). La valle ove sorge Pizzoli è battuta da ogni tipo di vento, anche il nord est – appunto - che qui giunge lievemente foehnizzante. Il sud ovest è foriero di consistenti precipitazioni, in qualsiasi stagione si presenti. Circa l’aspetto termico, si osserva che valori piuttosto bassi di temperature minime si riscontrano nei mesi invernali allorquando la colonnina può scendere anche oltre 10 °C sotto lo zero. Non rara la nebbia, frequentemente presente nel periodo invernale nelle notti ed al primo mattino. La primavera è quasi sempre orientata sulla dinamicità atmosferica: alle belle e miti giornate se ne associano altre, infatti, caratterizzate da ritorni di freddo fuori stagione con la neve che può fare la sua comparsa fino a fine aprile. Anche le gelate notturne sono spesso presenti, talvolta anche a maggio. La stagione estiva, che ultimamente ha alzato i valori medi, oltre a delle calde giornate assolate presenta, molto di frequente, episodi di temporali pomeridiani - spesso di forte entità - accompagnati da eventi grandigeni (la zona monitorata è intensamente esposta alla formazione di nubi cumuliformi foriere di pioggia). L’autunno, invece, inizia a presentare lungo le vallate le prime nebbie nella notte ed al mattino presto; le prime gelate sono possibili già nel mese di settembre. Le piogge – innescate dal suddetto vento di sud ovest – sono molto spesso presenti a novembre apportando ingenti quantitativi di precipitazioni. L’accumulo annuo si aggira attorno ai 900 millimetri, a parte casi particolari.
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