Ass. AQ Caput Frigoris ©fondata nel 2006
L’Abruzzo ha vissuto un trimestre invernale dai connotati siberiani, uno di quegl’inverni che racconteremo ai nostri figli, per il freddo, per la neve (tanta), per le gelate, per le chiusure prolungate di scuole ed uffici e per gli episodi nebbiosi. Dopo una fase non troppo fredda precedente il Natale 2004 si incomincia con le prime forti gelate attorno all’11 dicembre, culminanti in una fase nebbiosa, per la zona della piana del Fucino, che va dal 19 dicembre al 24, in cui si toccano punte di -6° e giornate di ghiaccio e galaverna, addirittura il 23 si verifica un episodio di neve chimica. Gli ultimi giorni dell’anno sono caratterizzate da episodi nevosi ma con scarso accumulo, stante le temperature leggermente alte. Con i primi di gennaio inizia una fase anticiclonica con forte inversione termica e gelate intense e termometro che, anche di giorno, oscilla attorno ai 3° (zona di riferimento: Avezzano). La svolta avviene il 18 gennaio quando una minima di -8° dà il via a quella che sarà la parentesi più fredda e duratura degli ultimi 20 anni. Inizia così un periodo nevoso, con irruzioni fredde di natura polare e marittima che si alternano a quelle ancora più fredde provenienti dalla porta della bora. Inizialmente sono la zona della Marsica e dell’Aquilano ad essere maggiormente colpite con neve e temperature polari, in tal senso spiccano i -19° dell'osservatorio di Campo Imperatore. Ma in corrispondenza con i giorni della merla è la zona peligna e costiera a ricevere lo schiaffo più forte: in una sola notte cadono 60 cm ad una quota di 400 metri e più di 100 cm attorno ai 1000 metri. A Roccacaramanico cadono in una sola notte ben 200 cm di neve. Il giorno seguente la piana di Navelli (700 metri) registra una minima di -12° ed addirittura -31° a Campo Felice (1400 metri). Molti comuni dell’Alto Sangro sono isolati. La regione chiede lo stato di calamità. Eloquente l'immagine dell'Italia dal satellite di quel 31 gennaio. Per una settimana verranno riproposti episodi nevosi da stau con accumuli totali nella Marsica orientale che sfiorano i 200 cm ad una quota di 1200 metri. Notevole anche il freddo: -13° registrati al Telespazio (piana del Fucino 700 mslm AQ). Dal 10 febbraio inizia per la Marsica l’inferno: dopo alcune nevicate con accumuli importanti si arriva al 20 febbraio, nella notte cadono nella città di Avezzano 60 cm freschi, arriva l’ ordinanza di chiusura delle scuole, rimarranno tali per una settimana. Ancora più colpite le zone attorno alla città di Tagliacozzo, dove nelle frazioni cade più di un metro di neve in una sola notte. Ogni notte seguente si verificano accumuli che oscillano attorno ai 10 cm. Smette di cadere neve solo il primo di Marzo, il rasserenamento permette nei giorni seguenti minime record ad Avezzano (per il mese di marzo): -8°,-10°,-11°c. Addirittura nel Fucino si raggiungono i -20°, in questi giorni anche la massima non ha superato i -2°. Il 4 Marzo riinizia a nevicare, gli accumuli sono sempre importanti, circa 20 cm al giorno. Dunque ai primi di marzo l'intero abruzzo è in ginocchio: toccati di nuovo i -31°C la notte del 6 Marzo 2005 al Rifugio del Lupo, situata in località Vado di Pezza (Rocca di Mezzo 1468 m s.l.m.), gli accumuli nel capoluogo marsicano si aggirano sui 100 cm nelle zone in ombra, pendono dai tetti stalattiti di ghiaccio lunghe un metro, cosa che non succedeva dall’ 86. Anche la zona del chietino tocca spessori di 80 cm. A Roccacaramanico l'accumulo totale supera i 4 metri. Su Gran Sasso, Maiella e Velino gli accumuli sono oramai incalcolabili. Di rilevanza straordinaria sono: - La minima assoluta per il mese di Marzo ad Avezzano di -11°. - Le gelate consecutive dall’11 dicembre 2004 al 22 marzo 2005 (zona marsica ed aquilano). - La presenza costante della neve al suolo da metà gennaio a metà marzo (quota di riferimento 600 metri). - L’ultima precipitazione liquida risalente a metà dicembre 04, ovvero totale assenza di episodi sciroccali di forte rilevanza (zona Marsica). - L’insistenza e la durata degli episodi nevosi. Un inverno che entrerà negli annali di climatologia abruzzese.
Un grazie caloroso a tutti gli amici del Forum di Abruzzo Meteo, che con le loro foto hanno permesso la realizzazione di questa raccolta.
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