Circondato da ampie faggete, Marsia è un piccolo comprensorio turistico-residenziale nel cuore dell’Abruzzo, situato in provincia de L’Aquila e appartenente al comune di Tagliacozzo. La località (1400-1500m s.l.m) si adagia su tre vallette nel territorio dei Monti Carseolani e sorge alle pendici del Monte Midia (1737m). Grazie alla sua vicinanza a Roma, Marsia si è sviluppata a partire dagli anni sessanta in seguito al boom economico e alla febbre edilizia della “seconda casa”. L’atmosfera tranquilla e rilassata, assieme con l’opportunità di praticare sport invernali, specie sci di fondo e alpino, ebbero la capacità di attrarre i numerosi turisti provenienti dalla capitale e dagli altri centri limitrofi. Nel corso degli anni il luogo ha perso l’iniziale spinta propulsiva, ritrovandosi dopo appena due decenni in uno stato di semi abbandono, come altre località montane dell’Appennino Centrale. Le numerose abitazioni costruite negli anni addietro sono oggigiorno in parte abbandonate, evidentemente colpite dalle avverse condizioni atmosferiche e vittime dell’incuria dei loro proprietari. Medesima sorte è toccata agli impianti sciistici di risalita, oggi aperti sempre meno frequentemente. I continui conflitti tra il consorzio che gestisce il centro e il comune di Tagliacozzo, unitamente alla scarsità di risorse da investire, hanno impedito e impediscono di fatto ogni sviluppo concreto, relegando la località ad un inerte e prolungato degrado. Tuttavia, a partire dal 2009 il Comune di Tagliacozzo ha promosso la costituzione del “Consorzio Stradale Permanente di Marsia” nel tentativo di porre le basi per un rilancio della località. Tale Consorzio, di cui fanno parte tutti i proprietari di immobili del posto, ha come scopo la ricostruzione, sistemazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade esistenti e future del centro turistico di Marsia, delle strutture destinate a verde attrezzato ed ai pubblici servizi, nonché di tutte le opere di interesse comune situate nel comprensorio. Il microclima di Marsia è quello tipico della fascia di media montagna dell’Appennino centro-occidentale. La pluviometria media oltrepassa i 1300mm annui ma il valore può variare in maniera considerevole in base alla direzione delle correnti in quota che si susseguono nel corso dell’anno e alla formazione o meno di fenomeni temporaleschi estivi e primaverili. Le estati sono fresche e spesso caratterizzate da improvvisi e violenti temporali. L’autunno è la stagione mediamente più piovosa, specie quando le correnti umide atlantiche sono frequenti. La primavera è la stagione in cui le condizioni meteorologiche cambiano più repentinamente e in poco tempo si può passare da situazioni prettamente estive a condizioni invernali. Gli inverni sono mediamente freddi e nevosi ma in modo particolare lo sono quando, a correnti fredde ed umide occidentali, che apportano elevati quantitativi di neve (perturbazioni che entrano dalla porta del Rodano), fanno seguito giornate limpide e serene caratterizzate dalla tramontana, che in questi luoghi si presenta come un vento gelido, teso e secco da NE. Non di rado si verificano precipitazioni a carattere nevoso con direttrice SE-NW (scirocco). Quando il manto nevoso è consistente e di notte il vento si arresta, nelle valli più riparate si verifica il fenomeno dell’inversione termica, che a queste quote permette di raggiungere temperature minime fortemente negative. Per studiare meglio questo interessante fenomeno naturale, l’associazione meteorologica “AQ Caput frigoris” ha stabilito di installare un datalogger in tale località, precisamente in una piccola valle che si estende dai 1400m ai 1430m di altitudine, larga circa 200m e lunga circa 1500m alle pendici del Monte Midia, seconda vetta più elevata dei Monti Carseolani.
(Descrizione a cura di Valerio Sorani, socio sostenitore AQ Caput frigoris).
|