Ass. AQ Caput Frigoris ©fondata nel 2006
Dell'aria molto gelida di natura Siberiana, si era messa in cammino da alcuni giorni, sul bordo meridionale dell'anticiclone Russo-Siberiano. Gettandosi nel Bacino del Mar Mediterraneo, riuscì a creare un minimo depressionario italico, il quale, a sua volta, richiamò aria anch'essa fredda, ma non pellicolare, di estrazione rodanica, più umida e poi ancora dell'aria sub-tropicale che, essendo più leggera, facilmente riuscìa a scorrere su quella pellicolare gelida proveniente dai quadranti orientali di natura Siberiana. Già dal tardo pomeriggio del 2 Febbraio il cocktail esplosivo stava partendo con delle nevicate che pian piano si facevano sempre più copiose un pò ovunque sull'Abruzzo. Ma era il mattino seguente, quel 3 Febbraio che difficilmente ogni appassionato meteo dimenticherà, che iniziò a dettar legge infarinando tutta la regione e certamente l'area circostante con copiose nevicate, sotto una situazione meteo che i modelli proponevano molto simile all'11 Febbraio 1929. Dai radar poi si notava in tarda mattinata, la formazione di cellule temporalesche che dal golfo di Gaeta, salivano piuttosto velocemente verso la catena montuosa delle Mainarde, scaricando elevate quantità di neve sulla zona di Pescasseroli, sull'area marsicana e sul Molise interno. Ma i temporali nevosi colpirono anche le altre zone dell'Abruzzo, con copiose precipitazioni fin sulla costa. Neanche le zone pianeggianti dell'Agro Romano furono risparmiate: dal primo pomeriggio iniziò a nevicare anche nel centro di Roma, con discreti accumuli, che, nei borghi di periferia, toccarono anche i 20 cm. Gran neve su tutta la dorsale Appenninicaa. Tra l'Appennino bolognese, San Marino e Monte Carpegna gli accumuli sono stati da record. Da notare la linea di convergenza che si posizionò appena sopra Napoli fino a Foggia, ove anche nevicava, ma che tutto sommato segnava il confine con l'aria fredda: sulla Sila e sull'Aspromonte ad oltre 1900 metri pioveva a dirotto. Le isoterme, difatti per quel giorno, davano lo zero termico ad 850 hPa proprio nella zona citata e le nevicate arrivavano fino in basso, appunto per l'aria pellicolare, gelida e molto pesante , esistente a tutte le quote.
Per comprendere l'entità del freddo che ha accompagnato l'intero mese, oltre al dato termico di -6,6°C di media mensile dei 2000 metri del monte Genzana, si riporta il confronto termico della stazione meteo di Avezzano est, stazione della rete con lo storico più lungo. Con una minima media mensile di -6,2°C ed una massima media mensile di +3,8°C, il mese di febbraio 2012 risulta essere di gran lunga il più freddo dal 1999. Solo il febbraio 2003 è lontanamente paragonabile a quello appena passato, che resta cmq di gran lunga uno dei periodi invernali più cruenti di sempre. Tale stazione di rifermimento ha una media mensile di febbraio di circa +3°C, il febbraio 2012 ha riportato una media mensile di -1,6°. Quasi 5°C di media in meno. Caratteristica termica non isolata, ma che ha caratterizzato, magari in modo meno accentuato, tutto il territorio regionale.
I ricordi di molti sono tornati al famoso inverno del 1956. Inverno freddo e nevoso per eccellenza. Con anch'esso un febbraio pieno di grossi eventi nevosi. Di seguito a confronto il palazzo comunale di Avezzano (AQ). Entrambe le foto sono state fatte all'inizio dei rispettivi periodi freddi. Dal taglio della neve al suolo e dall'accumulo sui tetti del palazzo si può notare come la portata dalla prima grande nevicata sia molto similare. Quello che poi differenzia i due inverni è il seguito. Molto più lungo e ricco di neve quello del 1956. Avendo noi ancora vivo il freddissimo ricordo del febbraio 2012 fa' rabbrividire il pensiero che 56 anni prima ci sia stato un inverno ancora più cruento.
Dopo gli ultimi fiocchi caduti nella notte tra il 15 ed il 16, il cielo si apre ed i termometri toccano di nuovo cifre negative molto basse. In quota le temperature iniziano a tornare sui valori medi del periodo, ma il lungo periodo di freddo ha lasciato in eredità uno spesso manto di neve che continuerà per tutto il mese ad influenzare le temperature della regione. Tutte le valli interne, per giorni, continueranno ad avere temperature notturne a doppia cifra negativa. In particolar modo nel Fucino ristagnerà un grande catino di aria fredda che manterrà basse le temperature anche nelle ore più calde. Da rimarcare il dato termico di Avezzano del giorno 18, dove le temperature si sono mantenute più basse dell'altopiano di Campo Felice. Dunque ancora giorni di freddo accompagnati da nebbia e forti gelate. Ma il grosso è oramia alle spalle e si tirano le somme dei danni che un simile periodo freddo ha provocato alle infrastrutture di una regione che ha perso l'abitudine verso simili inverni. Inverni che un periodo gli erano più familiari. Altre spruzzate di neve il 20, 22 e 27 febbraio salutano il mese di febbraio del 2012, uno dei mesi meteorologicamente più freddi della storia degli ultimi anni.
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L'Aquila, AQ
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