Fonteavignone, piccolo centro del parco Velino – Sirente, sorge a 1217 metri sul livello del mare, nell’Appennino Centrale aquilano, a ridosso dell’Altopiano delle Rocche. Dista poco più di 5 chilometri dal suo capoluogo comunale. L’altopiano delle Rocche, nel corso dei secoli, ha comunque sempre svolto un ruolo di collegamento, come via d’unione, con le valli interne dell’Abruzzo e con l’avvento della rete viaria romana, l’esistenza di tracciati più adatti ha permesso lo sfruttamento dell’area montana.
Il sollevamento della catena appenninica milioni di anni fa, ne ha determinato la struttura geologica riconoscibile a prima vista. Negli anni Ottanta, alcuni speleologi francesi giunsero a Fonteavignone con la speranza d’intercettare un passaggio verso il complesso di rami sotterranei che danno origine alle grotte di Stiffe. Essi ritenevano plausibile, infatti, l’esistenza nell’area di un bacino sotterraneo, formato dalle acque superficiali captate dall’inghiottitoio presente a Campo Saline “Pozzo Caldaio”.
La località ha origini molto antiche; è da molti ritenuta l’antica Frustema - nota in epoca romana - che alcuni identificano nell’area oggi occupata dall’abitato vista la presenza di una sorgente d’acqua (Fonte vecchia). Fu già cruciale snodo viario tra le due direttrici stradali che correvano nelle valli sottostanti ovvero la valle dell’Aterno - via Clodia-Nova e, nel versante della Marsica, la più famosa Tiburtina-Valeria. La sua importanza origina dalla posizione strategica di passaggio cruciale tra la Marsica e la conca aquilana.
L’area, forse già occupata da popolazioni italiche dedite alla transumanza (Civiltà di Saturno), vide i primi insediamenti abitativi come dei semplici ripari con muri a secco per la sorveglianza degli armenti che durante il periodo estivo risalivano le montagne dell’Appennino centrale. Inoltre, fu interessata dalla presenza dei Marsi e soprattutto dei Vestini.
L’abitato di Fonteavignone era probabilmente cinto da una cerchia muraria; ciò è ancora oggi riscontrabile dall’alto. Si ritiene che esistesse un torrione d’avvistamento, per il controllo della via sottostante (nello specifico nell’Abruzzo interno doveva essere garantita la regolarità della predetta transumanza, vera ricchezza del territorio); le porte consentivano, poi, di controllare agevolmente l’entrata e l’uscita.
Tale fenomeno - conosciuto come ‘’incastellamento” - nacque allo scopo di garantirsi una certa difesa dalle bande dei briganti che a quell’epoca percorrevano i luoghi in cerca di bottino ma si sviluppò, sotto la forma del c.d. “Borgo fortificato”, soprattutto nelle vicine Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Rovere.
Negli ultimi decenni purtroppo, diversi abitanti hanno lasciato il borgo di Fonteavignone, richiamati dalle abitudini delle città. Nonostante ciò, soprattutto durante la bella stagione, il paese riacquista la propria identità – purtroppo in gran parte smarrita con la trasformazione della sua vocazione da agricola in prettamente turistica - ripopolandosi e consentendo periodi di vacanza e relax.
Prova ne è, ad esempio, l’organizzazione ad agosto della "Sagra d'u cavaciocch", termine con cui venivano chiamati gli abitanti del posto che, nel preparare la legna dell'inverno alla "Tagliata" (località boschiva sottostante l'area della sagra), cavavano anche il "ciocco", permettendo così di ripiantare l'albero nello stesso punto in cui l'avevano tagliato.
La realizzazione negli anni Sessanta dello scorso secolo del nuovo tracciato viario ha consentito un miglior collegamento di Fonteavignone con l’Aquila ed Avezzano. Il paese, situato non distante dagli impianti sciistici di Campo Felice, risulta raggiungibile da Roma attraverso lo svincolo autostradale Tornimparte-Campo Felice dell'autostrada A24 Roma-L'Aquila-Teramo, passando dapprima per la piana di Campo Felice e la Galleria Serralunga, proseguendo sulla SP 38 ed oltrepassando la frazione di Terranera; da L'Aquila, percorrendo la SR 5 bis e la SP 38; da Pescara, Sulmona ed Avezzano, attraverso l'uscita di Aielli-Celano dell'A25 Torano-Pescara, percorrendo sempre la SS 696 e passando, quindi, per Ovindoli, Rocca di Mezzo e la suddetta frazione di Terranera; dalla Valle Subequana (Secinaro) percorrendo la S.P. 11 Sirentina ed attraversando gli abitati del predetto capoluogo comunale e della’altra sua frazione Terranera.
La particolare posizione geografica consente di godere di un clima più favorevole rispetto agli altri centri dell’Altopiano delle Rocche.
L’esposizione a nord verso il Gran Sasso d’Italia e le altre cime montuose del complesso appenninico favoriscono il clima, concedendo inverni freddi e secchi e periodi estivi non particolarmente afosi. Per quanto non disti molto dalla più fredda Rocca di Mezzo, la frazione di Fonteavignone presenta un micro-clima particolare, seppur sempre tipico delle zone di media montagna; anche in questa località, infatti, non è raro poter raggiungere temperature minime molto fredde, vicine ai meno 20°C.
La stazione meteorologica di riferimento - Davis VUE – è situata presso la locale Proloco.
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