A poco più di 100 chilometri dalla Capitale, la piana di Campo Felice si estende ad un’altitudine media di circa 1.500 metri s.l.m., nel cuore dell’Appennino, in un territorio ricadente nel comune di Lucoli (AQ) ed in quello di Rocca di Cambio (AQ) che, dominato dal gruppo Monte Ocre (2.204 m) e Monte Cagno (2.156 m), èposto ai margini settentrionali dell'altopiano delle Rocche - nella catena del Velino-Sirente - in posizione moderatamente arroccata.
L’altopiano, esteso nelle dimensioni massime di 10 chilometri in lunghezza e 5 in larghezza,è raggiungibile percorrendo l’autostrada A24, uscendo al casello di Tornimparte (AQ) e percorrendo quindi la SS 696 del Parco Regionale Sirente-Velino (la piana si scorgerà non appena superato il valico della Chiesola posto a 1.633 metri di altitudine); altri accessi sono possibili tanto da Lucoli, tramite la SS584, oltrepassando il valico della Crocetta (1.560 m), quanto dalla galleria ‘’Serralunga’’che collega la piana a Rocca di Cambio e, tramite la predetta SS 696, all'autostrada A25 Torano-Pescara.
La piana è suddivisa in due parti, separate approssimativamente dalla predetta SS 696 che l'attraversa: la parte sud-orientale - dove sorge la stazione sciistica - e quella nord-occidentale (Camardosa).Le pendici montuose esposte ad est e nord-est sono ricoperte di boschi di faggio fino a circa 1850 metri di quota, con resti morenici sui bassi versanti esposti a nord a testimonianza della presenza di antichi ghiacciai nelle ere glaciali, mentre la piana ed i versanti esposti ad ovest e a sud sono quasi totalmente privi di vegetazione ad alto fusto. Nella parte nord-occidentale, nei pressi dell'inghiottitoio, lo scioglimento primaverile delle nevi porta in genere alla formazione di un bacino d'acqua stagionaleallorchè,nel resto della piana, si assiste al fenomeno della fioritura.
Ci si trova al centro di un'area incontaminata, contornata da cime prossime o superiori a duemila metri di altitudine [tra esse, il monte Orsello (2.043 m), il monte Puzzillo (2.174 m), il monte Cefalone (2.142 m), tristemente noto per la tragedia verificatasi il 24 gennaio 2017 che provocò la morte di 6 persone a seguito dello schianto di un elicottero,la cresta di Serralunga, a metri 1.909, dorsale che chiude ad est la piana di Campo Felice estendendosi dal valico di Forca Miccia (1.716 m) alle pendici del monte Rotondo(2.064 m), il monte Cisterna (1.958 m), Colle del Nibbio (1.914 m), Punta dell’Azzocchio (1.992 m), Cimata di Pezza, formata dalla cima occidentale (2.132 m) e dalla cima orientale (2.074 m)e Cimata del Puzzillo (2.140 m), la cui cima nord – a metri 2.131 – ha preso la denominazione di Passo del Puzzillo dall’anno 2015].
A margine della suddetta area si sviluppano gli omonimi impianti sciistici; dalla vetta del monte Rotondo si possono ammirare, in un solo sguardo ed al ricorrere di cielo terso, il Gran Sasso (2.912 m), il Sirente (2.348 m), il Velino (2.487 m), la Maiella (2.793 m) nonché i regali ed arcigni monti della Duchessa che si ergono, aspri e desolati, all’estremo limite sud orientale del Cicolano, al confine con l’Abruzzo.
Al di là di tale cresta montuosa si trovano l'altopiano delle Rocche(altopianocarsico, all'interno del territorio dei comuni di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio edOvindoli, situato tra le dorsali del Velino a nord-ovest e quella del Sirente a sud-est) ed i piani di Pezza (altro altopiano carsico, più isolato ma non per questo meno affascinante, egualmente monitorato dal punto di vista climatico da parte dell’Associazione Caput frigoris).
L'accesso verso il massiccio del Velino, invece, si ha dalla parte centrale dell'altipiano, procedendo verso ovest e salendo verso Vena Stellante (2.271 m), la fossa del Puzzillo, il rifugio Vincenzo Sebastiani(2.102 m) ed il Colle dell'Orso (2.175 m).
Campo Felice è sede di importanti strutture risultando una località molto frequentata,oltre che nel periodo estivo (facilmente praticabili risultano trekking, bici, mountain bike ed attività a piedi e/o con cavallo), soprattutto durante il periodo invernale (diffusi sono la pratica dello sci di fondo – nell’anello sito sull'altopiano stesso – ed i percorsi lungo itinerari ad alto contenuto paesaggistico), grazie anche alla presenza dell’omonima stazione sciisticache fa parte, insieme ad Ovindoli-Monte Magnola e Campo Imperatore, del comprensorioTre Nevi.
D'estate, in tarda primavera ed inizio autunno, è comunque auspicata l’esperienza del suggestivo percorso, mediamente impegnativo, che raggiunge il rifugio Sebastiani partendo dal centro della piana e passando per la miniera di bauxite e la Valle del Puzzillo.
In tale ampio scenario naturalistico ed a seguito della collaborazione intrapresa tra l’Associazione Caput frigoris ed i responsabili della ‘’Campo Felice’ Spa,si è proceduto all’installazione di una nuova stazione meteorologica, più performante e capillare nelle relative misurazioni dei parametri climatici comuni, dopo che, per 10 anni circa, fino all'agosto 2016, i dati sono stati raccoltie catalogati con osservazioni di stazione Oregon Scientific WMR968.
L’attuale strumentazione - Davis VP2 – si avvale di un raspberry nonché della connessione internet fornita da una sim card: il gruppo iss sensori è posizionato sul vertice di un caseggiato situato tra l’arrivo della pista ‘’Innamorati’’ e la seggiovia ‘’Cerchiare’’.
La dotazione sfrutta, peraltro, un pluviometro riscaldato (in grado di liquefare le precipitazioni nevose, quantomeno fin quando le stesse avvengano conal massimo qualche grado sotto le zero) consentendo,conseguentemente,una migliore rilevazione delcomplessivo precipitato sia in forma liquida che in forma solida(medie annue oscillanti tra 1.200 e 1.500 millimetri circa).
L’ubicazione ai piedi del pendio risente, molto frequentemente, delle brezze in discesa dal vicino costone tanto da ‘’influenzare’’ le temperature soprattutto in caso di nottata con pronunciata inversione termica.
Anche questa porzione di altopiano, come tutta la piana adiacente, è spesso caratterizzata dalla presenza di nebbie che, talvolta fitte e persistenti, disturbano il predetto fenomeno d’inversione relegando estremi in massima più bassi del normale e valori minimi sicuramente "scudati" (e, per ciò, più alti di quanto potrebbero essere con cielo stellato e/o con assenza di ventilazione).
E’ una piana carsica, di origine tettonica, con fondo pianeggiante e piuttosto esteso e le montagne che la circondano favoriscono, appunto - in caso di calma di vento -le ‘’attraenti’’ inversioni termiche che, soprattutto in presenza di neve al suolo e conseguente effetto albedo, possono far registrare valori inferiori, finanche di 20 gradi centigradi, rispetto a quelli mediamente registrabili alla stessa quota sui pendii dei rilievi circostanti o in libera atmosfera; è uno dei luoghi più freddi d'Italia nella fascia di altitudine della media montagna compresa tra i 1000 ed i 2000 metri.
Temperature minime invernali di meno 30° C sono avvicinate ovvero raggiunte ed oltrepassate quasi ogni anno, mentre record prossimi ai meno 40° C sono potenzialmente possibili a seguito di ondate fredde di un certo rilievo (trattasi di valori ragguardevoli assunto che questo luogo è comunque situato al centro del Mediterraneo).
Gli accumuli nevosi invernali complessivi sono cospicui e, quasi sempre,nell'ordine dei 2/3 metri, salvo eccezioni, come quella ‘’positiva’’ degli inverni tra il 2002 ed il 2006 - quando spessori medi attorno ai 3 metri e punte di oltre 4 sono stati la regola – ovvero quella ‘’negativa’’ della stagione invernale 2006-2007, quando il metro di spessore non è mai stato raggiunto.
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