L’abitato di Campli, paese a 396 metri di altitudine, sorge tra i torrentelli Siccagno e Fiumicino come un vero e proprio scrigno custodito nel cuore delle colline teramane. E’ posto tra due vallette, profondamente incise nelle formazioni arenaceo-argillose subappenniniche, in una strettissima dorsale a fianchi ripidi. Fuori del paese, verso est, la dorsale si allarga concedendo un vasto panorama, mentre a sud-ovest, si staglia il sobborgo di Nocella, famoso per la fabbricazione di vasi di terracotta.
Campli confina a nord con Civitella del Tronto e Sant'Omero, ad est con Bellante, a sud con Teramo e ad ovest con Valle Castellana e Torricella Sicura. In passato, vi si accedeva tramite quattro porte: da Porta San Salvatore a nord, da Porta del Castello ad est, da Porta San Paolo a sud e da Porta Santa Chiara ad ovest. Oggigiorno il paese è raggiungibile dall’A14 Adriatica (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), uscendo dapprima a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant'Angelo, percorrendo, poi, la SS 80 del Gran Sasso in direzione Teramo, continuando, successivamente, sull'A 24, uscendo a San Nicolò, svoltando sulla SP 17, attraversando Villa Falchini e Pagannoni Basso ed immettendosi, infine, sulla SP 262.
Di origine antichissima, Campli - incantevole città d’arte dove storia, cultura, tradizione e culto religioso si fondono - mostra ancora oggi nel proprio tessuto architettonico i fasti di un glorioso passato. Testimonianza concreta sono i numerosi monumenti ed edifici capaci di suscitare stupore per la loro bellezza ed autenticita`. Le sue viuzze e le sue mura custodiscono gelosamente questi grandi valori e tesori d’arte.
Il borgo, di grande fascino è quindi tutto da visitare; di sicuro pregio e valore storico ed architettonico sono, infatti, la Chiesa di San Francesco con convento attiguo (dove è ospitato il Museo Archeologico), il Convento quattrocentesco di San Bernardino, la Chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia, la Scala Santa, la Cattedrale di Santa Maria in Platea e l'importante necropoli italica di Campovalano.
Il centro storico offre pregevoli esempi di architettura civile medievale e rinascimentale, ad iniziare dalla Casa del Medico e del Farmacista, sino all’imponente Palazzo parlamentare, poi Farnese, con le caratteristiche trifore ed i suoi archi a tutto sesto che compongono un bel portico. Nei secoli dello splendore qui furono all’opera maestri pittori come Giacomo da Campli, Cola d’Amatrice, Giovanbattista Boncori, Donato Teodoro e Vincenzo Baldati, nonche´ artisti delle scuole di Giotto e di Raffaello.
Differenti sono le teorie sull'origine della cittadina; alcuni sostengono che furono i fuoriusciti di Campiglia a gettare le fondamenta a capo Campli, dove sarebbe sorto, poi, il convento di Santa Chiara ("il Ricetto"); altri ritengono, invece, che Campli abbia preso il nome dalla posizione "intra campi" per opera di fondatori fuoriusciti dal famoso castello chiamato Campidoglio.
Rinomati gli ottimi prodotti locali, con specifico riferimento alla porchetta camplese, alla quale è dedicata la più antica sagra di Abruzzo - nonché tra le prime organizzate in Italia - istituita nel 1964, che si tiene ogni ultimo fine settimana del mese di agosto. Specialmente durante il periodo estivo, si tengono, peraltro, altre manifestazioni, come la "festa della pizza", una sagra del tartufo in località Campovalano ed un importante "festival di musica jazz". Campli ha avuto anche una lunga tradizione in campo bandistico: prova ne è l’istituzione, nel lontano 1862, della Banda Musicale Civica.
La frazione ‘’La Traversa’’ – posta, ad una altitudine di 516 metri s.l.m., a circa 4 chilometri dall’abitato di Campli - è geograficamente collocata ai piedi dei magnifici e possenti Monti Gemelli, che si sviluppano in due montagne, simili tra loro: Monte Girella o montagna dei Fiori (mt. 1.814 s.l.m.) e Monte Foltrone o montagna di Campli (mt. 1.718 s.l.m.), poste nell’estremo Nord della provincia di Teramo al confine con la provincia di Ascoli Piceno.
Le due vette - separate da vertiginose pareti a strapiombo, le magnifiche gole del Salinello, scavate dall’omonimo fiume - sono situate nell’estremità orientale della catena dei Monti della Laga (rilievo arenaceo più elevato dell'Appennino e quinto gruppo montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran Sasso, Maiella, Velino-Sirente e Monti Sibillini), territorio che rientra, peraltro, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed all'interno della Comunità montana della Laga.
La presenza delle suddette ed alte pareti ha permesso l'insediamento di specie di uccelli davvero uniche. Tra le specie presenti, oltre ai grandi rapaci, come l'aquila reale, si annoverano la rondine montana, i gracchi, il codirossone ed il picchio muraiolo.
‘’La Traversa’’ vanta un clima variegato, con estati abbastanza miti - per via della posizione ed altitudine – che permettono di beneficiare di una fresca brezza che discende dai monti soprattutto nelle ore notturne; tale tipo di ventilazione, di contro, non permette inversioni termiche rilevanti nel corso della stagione invernale. Numerose risultano le belle giornate estive intervallate, non di rado, da temporali di calore in formazione - sui Monti Gemelli ovvero sui Monti della Laga – durante le prime ore del pomeriggio (molto coreografici risultano, in tali circostanze, i cumolonembi che s’innalzano, a mò di fioriere, con nuvole torreggianti). Nel corso della stagione invernale si manifestano generalmente due-tre eventi nevosi, più o meno abbondanti, favoriti dall’esposizione della zona monitorata alle fredde correnti orientali ed all’effetto stau.
Quando a dominare sono le miti correnti atlantiche, la zona è spesso soggetta, inoltre, ad episodi violenti di Garbino (vento di caduta). Le precipitazioni medie annue, che risultano sicuramente influenzate dalla vicinanza delle montagne, si attestano attorno ai 1.000 millimetri.
La stazione meteorologica di riferimento - DAVIS VP2 – è ubicata presso il giardino di una civile abitazione e trasmette i dati on-line anche grazie all’adozione di un micro pc raspberry. Il pluviometro, in particolare, risulta essere stato modificato artigianalmente per garantire una più accurata rilevazione delle precipitazioni.
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