Civitella Alfedena sorge a 1.121 metri s.l.m., alle pendici del monte Sterpi d'Alto (1.966 m), incastonato in mezzo al gruppo dei monti Marsicani, in un ambiente accogliente e caratteristico visitabile in ogni stagione.
E’ un tipico borgo medievale, piccolo per quanto bello, abitato da circa 300 persone, con case in pietra (ornate da bei portali che recano ancora le ‘’saettere’’, strette feritoie aperte nelle mura per scagliare le frecce contro briganti o invasori, per lo più saraceni), viuzze e sentieri di rara bellezza che si snodano a contatto di una natura rigogliosa e sempre pronta a sorprendere favorevolmente il visitatore.
Ammalianti le originali forme dell'architettura locale, che lasciano respirare ancora ‘’una civiltà perduta nel tempo’’. Dai piedi del paesino è perfino raggiungibile, tramite una semplice passeggiata di tre chilometri circa, il prospiciente lago di Barrea (bacino artificiale ricavato, nell’anno 1951, dallo sbarramento del fiume Sangro presso la forra dell’omonimo comune).
Civitella Alfedena dista circa 17 chilometri dagli impianti sciistici di Passo Godi, valico montano posto tra il monte Godi (2.011 m) e la Serra di Bocca Chiarano (2.262 m), nella bassa provincia dell'Aquila, tra i comuni di Scanno e Villetta Barrea. Il principale fiume della zona è il Sangroche.
Nel circondario, popolato in abbondanza da flora e fauna, ricadono numerose sorgenti, corsi d'acqua e cime che superano i duemila metri di altitudine. Integrano questa bellissima porzione di territorio aquilano sia importanti località di soggiorno, sia numerosi itinerari adatti ad escursioni naturalistiche, possibili anche in inverno, durante periodi di innevamento.
La flora è soprattutto di carattere mediterraneo-montano, con il bosco che è costituito essenzialmente da latifoglie decidue (roverella e cerro), che si possono trovare fino ai 1100 metri di quota e da faggi, posti fino a 1800 metri. Sono presenti anche delle conifere: il pino nero vegeta in una fascia interposta tra la faggeta ed il querceto; solitamente si tratta di rimboschimenti, ma esiste anche un nucleo autoctono di una sottospecie ben caratterizzata (il pino nero di Villetta Barrea) presso l'abitato omonimo, in Camosciara – situata ad una quota immediatamente superiore al limite della faggeta - ed in Val Fondillo (valle da cui si diramano molti sentieri, con diversi gradi di difficoltà, che permettono di raggiungere tanto i punti più belli quanto le principali fonti che alimentano il fiume Fondillo: la sorgente Tornareccia, la sorgente Sfranatara e la Grotta delle fate). Tra le altre conifere spiccano l'abete rosso, l'abete bianco ed il larice, anch’essi essenzialmente frutto di rimboschimenti, anche se in passato erano soliti crescere spontaneamente.
La fauna, preservata nei secoli dall'aspra orografia dei monti Marsicani, è stata all'origine della creazione del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Le specie più importanti sono da sempre l'orso bruno marsicano, il lupo appenninico ed il camoscio d'Abruzzo ma sono presenti, altresì, cervi, caprioli, volpi, cinghiali e varie specie di uccelli, tra cui spicca l'aquila reale.
Le principali aree naturali sono l’area faunistica e museo del Lupo appenninico; l’area faunistica della lince europea; la Riserva Naturale della Camosciara e la Val di Rose (ove staziona il più nutrito nonché facilmente avvistabile nucleo di camosci del parco).
Il territorio di Civitella ha origini antiche: la città di Aufidena ospitava i sanniti carricini, fieri abitatori delle montagne circostanti, dediti soprattutto alla pastorizia e tenaci avversari dei Romani (a loro testimonianza resta una grande necropoli scoperta, a poca distanza dall'abitato, nel 1882, con tombe risalenti al VI-III sec. a.C.). L'economia locale, basata su agricoltura ed allevamento, è stata da sempre influenzata dalla posizione strategica, soprattutto con riferimento al tratturo Pescasseroli-Candela, il più interno dei passaggi riservati alle greggi per raggiungere la Puglia.
Tra i monumenti d'interesse cenno di menzione meritano la Chiesa di San Nicola di Bari (risalente al XVII secolo), la Chiesa di Santa Lucia (integralmente ricostruita a seguito del disastroso sisma che colpì la Marsica nel 1915), la Torre cilindrica (XV secolo) e la Torretta della Saettèra, situata nella parte più alta ed antica del paese e costruita nel XVI secolo per scopi esclusivamente difensivi.
Civitella Alfedena è raggiungibile dalla Marsica orientale (uscita di Pescina dell'A25) e dal Basso Sangro, tramite la SS 83 Marsicana che attraversa il Parco Nazionale d'Abruzzo - da nord a sud-est - toccando anche altri centri turistici come Pescasseroli, Opi, Barrea e Villetta Barrea. Accessi secondari provengono da Cocullo (A25), attraverso la SS 479 Sannite passando per la Valle del Sagittario e Scanno-Passo Godi e, dal territorio laziale, attraverso il valico di Forca d'Acero e l'omonima statale passando per Opi.
I percorsi toccano luoghi di invidiata bellezza. In particolare: la Riserva naturale delle Gole del Sagittario, istituita nel 1997 ed inclusa interamente nel comune di Anversa degli Abruzzi, è un’area naturale protetta (percorsa dal fiume Sagittario) che si estende da Villalago a Cocullo; l'area delle gole (che inizia dalla diga di San Domenico e nei pressi della quale sorge l'eremo di San Domenico) ospita animali selvatici come lupi, falchi, moscardini (piccoli ghiri color nocciola), gufi ed orso marsicano.
Forca d'Acero, invece, è un valico stradale, circondato da boschi e da una faggeta secolare nei pressi del gruppo montuoso del monte Tranquillo (1.841 m), lungo lo spartiacque appenninico primario tra Abruzzo e Lazio - tra la provincia dell'Aquila e quella di Frosinone – importante poiché rappresenta l'unico accesso stradale diretto al Parco Nazionale d'Abruzzo attraverso l'Appennino laziale dalla zona del frusinate e viceversa.
Climaticamente, la sezione di territorio in osservazione - da dove in genere si parte per delle piacevoli escursioni in mezzo a fitte faggete - è rivolta verso il versante nord dei monti della Camosciara e di Forca Resuni, con il Monte Petroso (2249 m).
La zona riceve quantità pluviometriche medie annue intorno ai 900 millimetri circa, anche se esse variano di anno in anno in base alle correnti predominanti.
In effetti, a differenza della località di Pescasseroli - molto più piovosa poiché meglio ‘’aperta’’ grazie a dei rilievi più bassi situati ad ovest-sud ovest – ove, infatti, quasi ogni anno vengono abbondantemente superati i 1000 millimetri, Civitella Alfedena rimane parzialmente ‘’chiusa’’, a parte dei corridoi posti in alto (come il valico di Passo Godi a nord); peraltro, anche essendo ‘’aperta’’ verso levante, la località monitorata non riesce a ricevere significative precipitazioni nevose pur sotto l’azione di fredde correnti orientali.
Di solito è il libeccio – allorchè forte – ad apportare fenomeni intensi, anche se sbarrato dalla parte più settentrionale della catena delle Mainarde, con il Petroso ed altre cime ‘’over 2000’’ che fanno si che le precipitazioni scarichino su di loro - sulla banda sopravvento per l’appunto (effetto stau), versante Frusinate - le piogge o le nevicate più poderose. Non è raro oltrepassare l’accumulo di 1 metro di neve (con alcune annate – come nel 1956 e nel 2012 – in cui si superarono i 2 metri di manto bianco).
Riguardo il fattore termico, la località è piacevole in estate (con valori massimi che, in condizioni anticiloniche nord africane, difficilmente oltrepassano i 32° o 33° C e che, con l’azzorriano, si mantengono un po' sotto i 30° C) per quanto fredda in inverno, poiché, come già accennato, essendo posizionata sul versante settentrionale della montagna, risente mediamente - data anche la quota - di un innevamento stabile di pochi centimetri: in tale contesto, i valori minimi scendono spesso di vari gradi al di sotto dello zero.
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